Coffee Entanglement

Coffee Entanglement

di Lucia Ielpo

T. dice che un giorno si viaggerà a curvatura. Io lo spero perché forse, su uno dei piani energetici,
cui corrisponde un diverso grado di consapevolezza, io e lui ci rincontreremo. Sarà come
reincarnarsi in un tempo diverso che, però, convive con il tempo presente. In realtà io e T. ci siamo
appena incontrati sul piando energetico a1, fidanzati sul piano a2, lasciati sul piano a3, incontrati di
nuovo sul piano a4, reincarnati nelle altre varianti di noi stessi, su livelli di consapevolezza diversi
che ci consentono di stare insieme. Sul piano a1 io e T. non andiamo d’accordo perché io sono
ancora troppo carnale, mentre la sua fisicità si sta assottigliando sempre più per dare spazio al corpo
astrale. Sul piano a2 io esisto ad un livello energetico, ma T. è già sul piano spirituale. Sul piano a3,
sia io che T. ci siamo emancipati dalla dimensione egoica ma è sul piano a4 che il nostro amore,
magnifico, si congiunge con l’energia dell’universo, fondendoci con la madre terra.
Sul piano a2, T. mi ha appena comunicato che in a4 saremo corpi di luce e non ci sarà bisogno di
fare l’amore, perché saremo già uniti in un corpo unico. Ho l’impressione che voglia convincermi
che per prepararsi all’incontro su a4, non bisognerà fare l’amore né in a2 e neppure in a3. Ho
sempre creduto che in a2 sarebbe stato ancora bello usare il corpo per connetterci a livelli più sottili
ma T. è convinto che risparmiare le energie su a2, ci consentirà di arrivare più velocemente in a3 e
di entrare, quindi, prima, in a4. Il problema è tutto avvertito su a1, perché è su questo piano che io e
T. non siamo compatibili.
Io e T. ci guardiamo negli occhi per indovinare quello spazio che in a4 sarà la forma della nostra
unione. Mentre ci guardiamo, però, appoggiando una mano sui miei fianchi, T. mi ricorda: cerca di
dimagrire o potresti non piacermi più! Ma a cosa serve dimagrire in a1 se in a4 saremo corpi di
luce?
Io preparo sempre il caffè in a2; mi è stata assegnata questa pratica spirituale direttamente da un
discepolo di Gurdjieff, che ha ricevuto lo stesso insegnamento dal maestro. In a2 preparo il caffè e
mangio cotolette di soja. Il caffè richiede lentezza ed io mi alleno dal tempo di a1 a ridurre la
velocità con cui avvito la caffettiera.
Il discepolo di G., conosciuto mentre ero a spasso per a2, dice: la lentezza del gesto è la garanzia
della sua precisione; quando imparerai a fare il vuoto intorno al gesto dell’avvitamento della
caffettiera, allora il tuo gesto perfetto sarà diventato un gesto sacro e d’ amore per T.
T. è molto tecnico e mi chiede di rinunciare alla carne, per prepararmi all’amore spirituale di a4. Per
imparare ad amare mi è stata richiesta la piena accettazione delle regole imposte da T. Mio
malgrado, le leggi di T. rispettate con T. e per T., non sono valevoli al di fuori del mio entanglement

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con T. Per rispettare la volontà di purezza di T. e non intristire il bisogno di carne umana di L., il
compromesso è disattivare il digiuno libidico con P. Purtroppo, essendo L. e T. interconnessi nell’
entanglement quantistico, l’uno risente delle mutazioni dell’altro. Ed è dal lontano campo di a4 che
T. in a1 e a2 intuisce il tradimento di L. in a1 e in a2. Eppure, la totale dedizione alla regola di T., fa
sì che l’avvitamento della caffettiera in a1 rallenti (secondo le prescrizioni di G.), producendo un
avvitamento preciso in a2, con ripercussioni sulla qualità del caffè in a3 che diviene ‘caffè sacro’,
‘espulso’ dal Vuoto in a4.

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